mercoledì 29 luglio 2015

Bauletto "Azulejos"





Ancora non ci credo !!
Sono riuscita  ad ultimare
il  progetto  che Francesca
ha preparato per  noi
un bauletto portalavoro
Non lo credevo possibile






La scelta è caduta  su   stoffe acquistate
 e  rimaste inutilizzate 
tutte in fantasia  bianca e blu 




sabato 25 luglio 2015

il salto - 3 - il mio finale




Se c'è   qualcosa   che mi attira ... 
questo  sono  di certo  personaggi fantastici 
come sirene, unicorni , gnomi ,folletti, maghi, fate  e streghe,
perchè no ? anche loro ;
così quando ho letto da Anna 
il racconto di Patricia Moll
mi è sembrato carino cogliere  il là  e partecipare 
ed ecco qui il mio finale 
quintuplicato  nelle batture 
perchè la storia avvince e merita 
Questo l'antefatto 
tra Anna Maria
 (Se vuoi una vita da sogno .... dormi)
e Patricia (hermioneat.blogspot..it)






riporto il filo del discorso copiato e incollato dal blog di Anna


FINALE A SORPRESA

Avviso per i blogger, non scherzate mai con Patricia Mol del bloghermioneat.blogpot.com, perché è una che 100 ne fa e 1000 ne pensa, e in un batter di ciglia l’intrepida ragazza, vi sfida a singolar tenzone.
Patricia ha scritto un bel racconto in 200 battute, con una bellissima e intrigante ambientazione.
Il suo racconto:

IL SALTO

Il sole scottava la pelle. Un tuffo e non lo avrebbe più sentito. Il trampolino era fuori di circa tre metri. Pochi passi, un salto...
Il pirata lo punzecchiò con la spada.
Così invece di complimentarmi con lei, sognante le ho scritto:

Ciao Patricia, questo racconto mi intriga… sembra un gioco che richiama la fantasia… e ora cosa facciamo capitare a questo prigioniero?...

La tenace ragazza mi ha preso in parola e ha scritto il seguito:

IL SALTO 2

L'acqua salata bruciava la pelle. Ma era il suo ultimo spasimo di vita. Si lasciò andare alla morte.
"Capitano"
Si sentì toccare il viso. Dietro ad un soave sorriso dolce e radioso. Lei! La sua sirena.

L’ambientazione continua a piacermi assai, così la punzecchio, con questa mia risposta:

Ma quale onore!!! Sì, sono contenta, grazie Patricia… però adesso la Sirena lo trasporta nel suo mondo e lui diventa un Sireno… oppure, raggiungono la terra e lei rinuncia all'immortalità diventando umana.
Sono una inguaribile romantica ^__^

Poteva mai tacere lei?
Certo che no, ed ecco che mi invita a singolar tenzone:
Scrivere ognuno di noi il finale e pubblicarlo poi, assieme, nel proprio blog.






IL MIO FINALE ( Anna)

ERO UN PRIGIONIERO

 Ero un prigioniero, ero un capitano, e ora raccolgo perle in questo sperduto atollo.
Non desidero altro, da quando Moa, raccoglitrice di perle, mi ha salvato.
 Dolce fu la sua visione, che fluttuava nell’acqua.

Ora andate a leggere quello di Patricia hermioneat.blogspot.com

C'è qualcuno ha voglia di unirsi a questo simpatico gioco?...

Dai scrivete un finale del racconto il Salto, in 200 battute, che ci divertiamo.
Siate cortesi  però, se lo scrivete, avvisateci che lo vogliamo leggere



Io si ... ci provo !!
e questo è il mio finale





Il sole scottava la pelle. Un tuffo e non lo avrebbe più sentito. Il trampolino era fuori di circa tre metri. Pochi passi, un salto...
Il pirata lo punzecchiò con la spada.


L'acqua salata bruciava la pelle. Ma era il suo ultimo spasimo di vita. Si lasciò andare alla morte.
"Capitano"
Si sentì toccare il viso. Dietro ad un soave sorriso dolce e radioso. Lei! La sua sirena.



IL SALTO 3 (sempicemente giusi)

Edward a quel richiamo 
aprì gli occhi.
Tra le  ciglia. i granelli di sabbia gli impedivano 
di mettere a fuoco la figura  che lo supplicava di non lasciarlo,
ma la ferita profonda disperdeva nel  bagnasciuga
  la sua linfa vitale. 
Protrasse le sue labbra verso quelle  di lei, carnose e pure 

La sirena bevve un sorso dall'ampolla che aveva al collo.
Il veleno della murena  avrebbe portato pace e oblio:
 per Lei il domani non poteva esistere   senza Lui
Le bocche si unirono disperate fino a giacere fredde e immobili
La notte li trovò così, stretti uno all'altra.
La marea li avvolse e con la complicità delle tenebre 
celò i due corpi in fondo alla laguna.
Da allora il corallo si colora di un rosso ancora più acceso
e nelle notti di luna piena  emana un aura blu 
 gli occhi della Sirena.
Le  vite fuse assieme.





Romanticamente scontato...
un deja vu?
beh n fondo non si è mai vista l' unione tra umani e "pesci"
Sarà mica perchè dopo tre giorni il pesce puzza?


Ho voluto scherzare un po' .. non sono riuscita ad essere 

concisa nelle battute ...mi piaceva troppo far evolvere  il racconto
dal mio punto di vista
e spero abbiate gradito l'impegno.


A voi la continuazione .

Un abbraccio 

giusi 






lunedì 20 luglio 2015

Qualcosa di nuovo



Eccomi di nuovo qui 
dopo un periodo  pieno di apprensione 
per fortuna passato,
tanta stanchezza e tristezza che portano 
rallentamento allo scorrere del tempo.
E' da circa  un mesetto che ho cambiato 
il cellulare per un modello 
più tecnologico 
era tempo che lo desideravo :
niente di troppo impegnativo 
meglio cominciare per gradi
Così ho pensato  di 
prepararmi una piccola
bustina che lo possa contenere
ed 
eccola qui



per l'interno ho usato  ....
un pannetto per la polvere
 di quelli che si trovano
nei supermercati




 Mi sono sentita molto soddisfatta,
anche se,  forse, un po' da adolescente 
però mi sono resa conto 
che non è per niente comodo
specialmente quando devi rispondere 
al volo ...



 Appena sarà un po' più fresco
ho già pensato di  prepararne  un altro 
con alcune modifiche 

troppo caldo maneggiare il feltro
per ora ...

Spero di  tornare  presto nei 
vostri blog per un saluto
ma intanto lo  faccio virtualmente 
da qui 

un abbraccio a tutte 
a presto

giusi 






sabato 4 luglio 2015

Letture sotto l'ombrellone - Capitoli 1 e 2





PRECISAZIONE


Io non so che cosa può interessare a voi di mia moglie,
dei miei figli e di me.
Noi siamo ciò che le statistiche definiscono "la famiglia media italiana".
Io ho l'età media, mia moglie anche. E anche i miei figli hanno l'età che dovrebbero
avere, secondo le statistiche, i figli medi di genitori medi abitanti una Media Nazione.
E' quindi probabile che le storie che racconterò su di noi riescano a suscitare un certo divertito interesse, anche perchè - chiedo scusa, ma lo spero - quasi certamente anche a voi è capitato, 
capita o capiterà ciò che, con assoluta imparzialità e verità. ho descritto nelle pagine che seguono.
Non sono che appunti presi in fretta, rubando il tempo al mio lavoro abituale che è quello di 
tentare di liberarmi dai morsi della famiglia per riuscire a prendere in fretta degli appunti.
Ormai, onestamente, credo proprio che non saprei scrivere senza Lorenzo, un anno, sulle 
ginocchia; non sarei più capace di pensare se Franco, tredici, non rovesciasse le sue bottigliette
di inchiostro di china sulla moquette; se Valentina, quindici anni,
rinunciasse improvvisamente a dimostrare l'esistenza del moto perpetuo spegnendo
 il suo giradischi;
 se Roberta, undici anni, non piangesse ogni volta che le si vieta di rubare, fra un pasto e l'altro, carboidrati dalla dispensa;
 e se mia moglie, diversi anni, non venisse da me urlando che in questa casa si urla troppo.
In ogni caso tengo a far sapere che, se pure scrivo tante cose contro di loro, 
lo faccio con infinito amore:
Non per vendetta.



MIA MOGLIE

Per farvi capire che tipo è mia moglie, è assolutamente necessario che io parli di 
Audrey Hepburn.
Tanto per cominciare, Audrey è un tipo di donna che è difficilissimo sorprendere con un buco
 nella calza o la vestaglia scucita sotto la manica.
In qualsiasi  ora della giornata, in qualsiasi circostanza, ella è sempre  perfettamente vestita, 
non un capello fuori posto, cappello-guanti-scarpe-cintura-borsetta-gonna-camicetta-eccetera, 
tutto glacialmente intonato.
Se Audrey ha sonno, non le è permesso infilarsi un pigiamino qualunque e coricarsi. 
Ella deve prima scioglieri i capelli sulle spalle, annodarsi un nastrino rigorosamente in tinta con
la camicia da notte, sulla quale dovrà indossare una vestaglia dello stesso tessuto. Sembrerebbe 
addirittura  logico che si mettesse un cappellino e imboccasse il letto tenendo un alano al
 guinzaglio.
Se questo è ciò che capita la sera, figuriamoci che cos'è la sua giornata. In realtà, più che vivere,
il personaggio Audrey passa tutte le sue ore a cambiarsi d'abito.
Audrey non va in giardino a cogliere fiori se non indossa un abitino di Givency, sul quale è 
appuntato un grembiule di tinta contrastante.
Ella non affronta le insidie di un aiuola se non ha guanti di filo, forbici lucidissime, fazzolettino 
di Hermès annodato sotto il mento e cestino di viminiper adagiarvi i fiori recisi, che difficilmente reciderebbe se, in sottofondo, un altoparlante non diffondesse musica di Bacharach.
Ciò che più allarma, in lei, è quel suo snervante modo di essere sempre in ordine  nelle situazioni 
più impreviste.
Cade da cavallo? Si rialza senza un capello fuori posto, le vesti perfettamente linde e stirate,
 non un grammo di polvere si è posato sul suo prezioso tailleur.
Cade in acqua? Quando la tirano a riva è, si, bagnata, ma ordinatamente. I capelli, lisci, sono
 stati accuratamente pettinati dalle onde del mare, il vestito di Valentino le aderisce al corpo
 senza una piega, e il viso è artisticamente imperlato di gocce una qui, una là, tutte alla stessa distanza.
Una sequenza la mostra tra i fornelli? Il vestito è di Saint-Laurent-moda-pronta, il grembiulino
 è di Cardin-pret-à-porter, le ciabatte di Ferragamo-pied-à-terre, e Audrey si muove tra le
 pentole come una mannequin durante una sfilata. Il che mi dà la sensazione che le sogliole
 siano fritte, anzichè nell'olio, nell'acqua di colonia, e che l'arrosto sia condito con profumo da ventimila lire il boccettino.
Ed è allora che penso a mia moglie.
Ed è allora che io mi chiedo: perchè, quando torno a casa, non la trovo così, estremamente distinta, sofisticata, che soffrigge cipolle di Dior-divisione ortaggi,
 per cucinare bistecche Chanel-mattatoio n.5?
 Perchè si agita, grida, corre, sbuffa?
 E perchè tutta la casa, perfino il giardino, puzzano maledettamente di frittata?




Che vi dicevo?? non si legge d'un fiato?




la mia ortensia nel giardinetto davanti a casa,
non è bella?
sono riuscita a recuperarla potandola a zero
 l'anno scorso... perchè era ..."ammalata"
ha circa  30 anni!!
ma quest'anno è splendida...

è stato un regalo dei miei genitori 
per uno dei primi anniversario di nozze
tengo a lei, come ad un bene prezioso!!!

un abbraccio a tutti 
giusi 






mercoledì 1 luglio 2015

Letture sotto l'ombrellone




Ma se non l'avete è lo stesso ...
rilassatevi un po'


Vorrei presentarvi un  libro che ho letto tanti anni fa
che mi ha  divertito molto

tanto da rileggerlo continuamente ,
imparando a cogliere nuove sfumature
ironiche e divertenti  ...
 uno spaccato di vita in famiglia
si tratta del libro di Antonio Amurri
 Piccolissimo
 (1973)
arrivando a desiderare una vita simile,
 proprio tutta così
per ridere ogni giorno

                                       

povera copertina ... 
quante battaglie !! peccato ...


                                                         

                                                            PREFAZIONE


Molti racconti che compongono questo libro sono apparsi
sull'Europeo nel 1972.
Fra le tre lettere di apprezzamento che ho ricevuto ,
quella che mi è più cara me l'ha scritta
Roberto Gervaso.
Grazie a questa lettera ci siamo conosciuti e
 siamo diventati ottimi amici.
Fortunatamente l'ho conservata ,
 Non avrei potuto desiderare una prefazione
più eloquente,
sincera, simpatica e,
soprattutto, più corta.




                                                      Roma 25 maggio 72

Caro Amurri, sono un suo fedelissimo ascoltatore e lettore, lo sa che il suo "Piccolissimo" sull'Europeo è diventato il mio foglio  di comodino? Non ha bisogno dei miei complimenti ma 
glieli faccio ugualmente. Spero di incontrarla presto e di ribadirle a voce il mio tifo.
Cordialmente 
suo Roberto Gervaso 


Quando si è scritto un libro, tutti lo sanno, la consuetudine vuole che lo si dedichi a qualcuno:
Io vorrei dedicarlo a mia moglie. Vorrei.
Ma un insopprimibile senso dell'economia frena  il mio naturale trasporto.
 Mia moglie è una donna che ha già tutto. Anche un libro adesso? Non esageriamo.
Perchè allora non dedicarlo a Valentina, la primogenita?
 Il pensiero verrebbe molto apprezzato, e
mi seduce l'idea di farmi posto nel suo cuore di quindicenne che palpita
solo per i "collettivi".
Ma come ci rimarrebbe Franco, il secondogenito? Ne soffrirebbe, certamente.
 E quando Franco soffre, poi dallo psichiatra ci dobbiamo andare noi genitori.
 Oltretutto se lo dedico a Franco, che cosa dirà Roberta?
 E' già frustrata dal complesso dell'eccessiva assimilazione,
aggravato dall'obbligo di indossare i vestiti smessi dalla sorella più grande.
 Dedicarle il libro, potrebbe aiutarla a tirarsi un po su,
 ma automaticamente innervosirebbe gli altri due.
Non resta che Lorenzo, il piccolissimo quartogenito, o meglio,
come preconizzano gli amici, il primogenito della seconda serie.
L'indecisione è  grave.
Ed è proprio per non far un torto a nessuno , è proprio perchè li amo tutti con uguale
e profonda tenerezza che, questo libro, io lo dedico .......

               a    me stesso .



Vi siete fatti un idea di come sarà il libro? già la prefazione promette bene

Vi aspetto per il prossimo capitolo


giusi





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