sabato 29 giugno 2019

La Barca di S.Pietro


Se nella notte tra il 23 e il 24 giugno (San Giovanni) c’è il rito di mettere in ammollo
 in una bacinella d’acqua dei fiori di campo per lavarsi poi al mattino con
 l’Acqua di San Giovanni (come simbolo di buon auspicio), 
nella notte tra il 28 e il 29 Giugno (festività dei Santi Pietro e Paolo)
 c’è un’altra tradizione rurale, molto sentita soprattutto nel Nord d’Italia
 e che prende il nome di “Barca di San Pietro”.

La Barca di San Pietro

E' un’antica usanza che consiste nel prendere una caraffa e 
 riempirla di acqua per poi farvi colare dentro un albume d’uovo (solo l’albume!)
 e  lasciarla poi per tutta la notte, adagiata in terra in giardino, nell’orto, sulla terrazza o
 sul davanzale della finestra . 
L’importante è che stia all’aperto, in modo che anche la rugiada vada 
ad agire sul recipiente e il suo contenuto.
La mia caraffa sul balcone tra i fiori ….





Al mattino all’interno della caraffa l’albume avrà assunto una conformazione
 molto simile ad una “barca” o ad un “veliero”, con dei filamenti come cristallizzati 
che possono ricordare delle vele e che, secondo il folklore popolare, 
sarebbero opera diretta dello spirito di San Pietro che, soffiando nella caraffa, 
avrebbe fatto assumere all’albume tale conformazione ,ovvero quella dell’imbarcazione 
con la quale Pietro, prima di diventare santo, usava per pescare ai tempi di Gesù.

Questo “miracolo” starebbe a dimostrare che San Pietro è sempre in mezzo a noi e
 vicino ai suoi fedeli.

A questo punto occorre però interpretare il risultato ottenuto; infatti, sempre secondo 
la tradizione rituale, a seconda che le vele della barca siano più o meno dispiegate
si può capire se sarà un anno di buon raccolto e/o se il destino ci riserva buone
 o brutte sorprese.

Altre correnti interpretative narrano invece che se il veliero mostra vele aperte 
si avrà una stagione meteorologica propizia con tanto sole, al contrario una stagione 
pessima con tante piogge










“Barca di San Pietro”, la spiegazione fisica del fenomeno

Per tutti coloro che sono atei, scettici e positivisti, e che cercano sempre anche la spiegazione scientifica di ogni fenomeno (togliendo però un po’ di quell’aurea magica e ludica che li circonda), ecco la spiegazione fisica della “Barca di San Pietro”.
Tale fenomeno è correlato alla differenza di temperatura tra giorno e notte, soprattutto 
in relazione al suolo e all’atmosfera, escursione termica che nei giorni estivi è
 molto più marcata.
La caraffa (o altro recipiente di vetro utilizzato) è infatti appoggiata al suolo, ancora
 tiepido in quanto scaldato dal sole diurno, e questo fa si che dal basso le molecole
 dell’acqua salgano verso l’alto.

L’albume, immerso nell’acqua, al contrario, risente del freddo della notte e 
la sua densità aumenta di quel poco che basta a farlo tendere molto lentamente
 verso il fondo.

Questo suo “moto cadente” incontra però, come abbiamo visto, le molecole più tiepide
 dell’acqua in risalita, e proprio da tale “incontro di moti opposti” ha origine 
l’incredibile formazione della “Barca di San Pietro” e l’effetto scenografico 
delle “vele dispiegate”.

A ciò andrebbe poi sommato anche l’effetto delle prime luci dell’alba;
 queste scaldano di nuovo l’albume che diminuisce di densità e ricomincia a salire 
verso l’alto, “ammainando”, di fatto, le proprie vele. (notizie dal web)





Affascinante vero?? Il mio veliero è anche munito di scialuppa di salvataggio !!!!
Stupendo!!!!
 Tutto a norma
 Si naviga a viele spiegate
col sole in poppa..
Un abbraccio 

giusi 

venerdì 14 giugno 2019

Di ricette nascoste nel cuore .... la sbrisolona



e poi ti prende quella voglia che ha sapore di mancanza 

cosi cerchi tra le sue ricette 
perchè
era sua 
e la faceva 
solo lei 
Mamma

ma sono sicura la troverete 
uguale o simile anche in rete 
perchè 
sono questi gli ingredienti,
unica cosa
 la mia  riuscita un po' abbronzata
ma con gli occhi chiusi assangiandola
 non si vede ....

"La sbrisolona"




Ingredienti 

                      200 gr. farina gialla (per polenta)
  200 gr. farina bianca 
       200 gr. mandorle tritate 
200 gr. zucchero     
200 gr. burro           
       2 tuorli d' uovo      
     1 bicch. liquore (anice, rum, cognac,amaretto a scelta )
io ho usato il rum 
la buccia di un limone bio grattuggiata 



Un consiglio che non ho tenuto presente 
potete usare anche mandorle non pelate 
(150 gr. pelate e 50 gr. con buccia  )
la pellicina conferisce al dolce un sapore 
stupendo 





Alle mandorle tritate grossolanamente
aggiungere la  farina gialla






la farina bianca 




lo zucchero





il burro a temperatura ambiente
ed iniziate a pizzicare l'impasto grossolanamente 





Aggiungere i tuorli 
la scorza limone  grattuggiata 
e il bicchierino liquore 
continuando a pizzicare il composto
senza impastare troppo 



imburrare  e infarinare una teglia,
trasferire l'impasto 
facendo cadere a pioggia 
le grosse briciole 

(la mia teglia  28 cm )



Infornare a 180 gradi e cuocere
per circa 1 ora 

Aspettare che si raffreddi
prima di togliere la torta  dalla teglia 
perchè è tenerissima 
e si romperebbe 
Lo so è una tortura!!!!!!



E' un dolce che si deve spezzettare  
quindi servito a  tocchetti 
e nei giorni seguenti la cottura 
ancora più buono..

sulla durata 
non saprei.....
 dipende dalle vostre  boccucce 

 Vi assicuro che è squisita
per non parlare del profumo di mandorla che 
si spande per casa ....


Buona "sbrisolata "

un abbraccio grande 

giusi 






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