martedì 26 aprile 2022

Scialle Mandalove


 Da quando l'ho notato 

ho pensato solo a lui ...

 ben presto mi sono regalata il pattern 

e mi sono messa all'opera per realizzarlo 

Vi presento Mandalove by Sishomemade

Half- Circle




Un fantastico  viaggio nel colorato mondo dell'India :

Ogni  parte  prende il nome dal Deva della mitologia locale.

Ganapati - Sari - Tay Mahal - Tihai -

Garam masala - Mehendi

Holi


Ganapati rimuove tutti gli ostacoli e assicura il successo in varie imprese, motivo per cui spesso a lui sono dedicate le aperture di opere letterarie. La zanna rotta che a volte tiene in una mano ricorda che per acquisire conoscenza e intuizione, devi imparare costantemente 


Sari:  Ha enfatizzato la bellezza femminile da tempo immemorabile. La sua creazione risale da qualche parte tra il V e il IV secolo a.C. e la ricerca archeologica ha confermato che già 5.000 anni a.C. nel sud-est dell'India, i bachi da seta selvatici venivano raccolti nelle foreste. I fili venivano filati dai loro bozzoli e le stoffe venivano tessute. Quelli di seta, detti zari, erano ricoperti di oro vero, nella versione più economica con rame o argento.

(basato sull'articolo di Monika Berkowska, National Geographic)




Taj Mahal : Una delle sette meraviglie del mondo. Un tempio dell'amore, costruito per commemorare Mumtaz Mahal, l'amata moglie defunta di Shah Jahan. È stato progettato per sembrare identico da ogni lato, e la sua più grande bellezza era visibile solo a chi si trovava all'interno dell'edificio. Era costruito in marmo bianco che riflette la luce della luna di notte.

Tihai: Kathak è uno degli otto stili classici della danza indiana. La tradizione attribuisce la sua origine a bardi erranti e narratori conosciuti come Kathakars, e il nome stesso derivadalla parola katha, che significa fiaba o storia. La danza è composta da più elementi che sono legati da una breve combinazione ritmica chiamata Tihai.




Garam masala: Garam masala è una miscela aromatica e calda di spezie, derivata dalla cucina orientale. Letteralmente significa "spezie piccanti" in hindi, di solito è aromatico e speziato. Sottolinea il gusto dei piatti ed è considerato un ingrediente che dona una sensazione di felicità e benessere. 

Mehendi: L'arte di decorare il corpo con foglie di henné in polvere, che dovrebbe portare felicità e gioia. In passato, le mani, le gambe e talvolta il dorso della sposa erano tradizionalmente dipinte. Oggi le donne decorano il proprio corpo anche in altre occasioni importanti. Credono che l'henné sul corpo protegga loro, le loro famiglie e le loro case.  



Holi : Non esiste un'altra vacanza così colorata al mondo, conosciuta anche come la Festa dei Colori. Cade sempre con la prima luna piena di febbraio/ marzo. Quando inizia l'holi, tutte le divisioni scompaiono. Vecchi amici o sconosciuti, non importa cosa, si lanciano polvere colorata l'un l'altro, celebrando l'inizio della primavera.(basato su un testo di Agnieszka Jakubowska) 




Vederlo finito  è stata  un 'emozione,

non pensavo di portarlo a temine  

per la complessità e bellezza dei punti

utilizzati dalla designer.

Come ci insegna Ganapati

per acquisire conoscenza devi imparare 

costantemente.



Al prossimo viaggio 

giusi





domenica 17 aprile 2022

Buona Pasqua

 Pasqua: la festa di chi crede che il miracolo

della vita possa stupire in ogni momento. 

Che in questa nuova Pasqua possa risorgere la speranza, 

là dove speranza non c'è più. 

Che ogni uovo, simbolo della vita, possa schiudersi

 e nascere la pace, là dove pace non c'è più. 

                                Che questa nuova Pasqua possa donare 

                                            la serenità nel cuore di tutti 



Foto dal web 

                           

                                 Un abbraccio a tutti i miei amici 

                                                         giusi

 

venerdì 8 aprile 2022

Venerdì pesce

 

Oggi appuntamento in cucina 

allacciamo il grembiule :

la ricetta del giorno

Polipo con patate 




In una capiente casseruola portare 

ad ebollizione l'acqua,

 aggiungere sale, 

alcuni granelli di pepe, 

mezzo limone e 

gambi di prezzemolo fresco.

 Dopo aver  pulito il polipo,

 privato di becco e occhi,

tenendolo per la testa 

immergerlo brevemente e sollevarlo

dall'acqua bollente

per farsì che i tentacoli si arriccino, 

dopo questa operazione

immergerlo tutto 

e portarlo a cottura a basso bollore;

dopodichè lasciare che si  raffreddi 

nella sua acqua di cottura.


Nel frattempo, a parte,

 lessare  una o due patate.

Una volta scolati e raffreddati,

 tagliare il polipo a pezzetti

come di vostro gradimento

e le patate a cubetti.

Mescolare i due ingredienti,

 condire con olio ,limone e una

spolverata di prezzemolo fresco.

Aggiungere sale e pepe a piacere.


**A noi piace l'aggiunta di rucola fresca 

e scaglie di Parmigiano**




Buon Appetito!!



.....dimenticavo 

 controllate la cottura del polipo 

con una forchetta....

questo polipetto mi sembra al dente :

sta scappando....

per di più con la patata!!!


Seguitemi per altre ricette !!!!


Un caro saluto 

giusi 




giovedì 31 marzo 2022

Mochila "Totem "


 E poi ti ho vista realizzata

 nel mondo,

da chissà chi 

e  ti ho  copiata ,

spudoratamente.

Punto per punto 

ho preparato il disegno

su un foglio,

sul quale ho rovesciato anche il caffè,

per questo il mio brogliaccio 

è impresentabile :

Nessuna macchia però

mi ha impedito

di realizzarti.




Come fondo,

uno degli ultimi studiati 

che ben si accoppia 

ai motivi sovrastanti.





 Colori decisamente  accattivanti 

dal sentore ambrato dell'estate.




Ogni particolare aggiunto mi emoziona,

come un gioco per un bimbo




Lo studio della tracolla prosegue,

e grazie al mio prezioso collaboratore e 

" rompipal".....

ehm... supporter

no... no....., indispensabile  ;),

si affina


                              





Ogni particolare richiede 

entusiasmo,

 passione e 

pazienza, tanta.







  
Un traguardo 

che mi regala

 grande soddisfazione !


Ti ho chiamata 

Totem :

i disegni hanno 

un sapore  etnico...

il susseguirsi di disegni 

simili ad un Totem Indios


















Piccole imperfezioni ve me sono,

ma correggeremo 

per le prossime


un abbraccio 

giusi








martedì 29 marzo 2022

Tempi

 



Cerchiamo di vivere in pace,

qualunque sia la nostra origine,

la nostra fede, il colore della nostra pelle,

la nostra lingua e le nostre tradizioni.

Impariamo a tollerare e ad apprezzare le differenze.

Rigettiamo con forza ogni forma di violenza,

di sopraffazione,

la peggiore delle quali è la guerra.

(Margherita Hack)



foto by giusi 


Saluti cari

giusi


martedì 8 marzo 2022

Un'allegra brigata

 


Dopo la cuccioletta chihuahua

che ho chiamato Nocciolina, 

la vedete  qui  ,

ecco pronti 

i suoi amichetti :

Bracco il beagle 










Carlotta la carlina 






Sono molto discoli e sempre in movimento:

per la foto di gruppo e farli stare fermi,

ho dovuto rimpizzarli di biscottini...

Fortunatamente non abbaiano tanto 

altrimenti ci sarebbero le proteste del

vicinato.



Eccoli tutti e tre


adorano giocare 

con la pallina

ma la piccola se ne è impossessata

e non la cede a nessuno. 

Le piccole pesti

ed io 

 vi salutiamo.

Un caro abbraccio 


dal libro  My Krissie dolls 

 Kristel Droog- Dekkers



venerdì 11 febbraio 2022

Scialle Saffron

 Un altro scialle famosissimo

che ho realizzato 

questa volta in  una morbida 

lana sfumata 



I colori pastello così delicati 

hanno quasi un sapore di 

salvia .

Per dargli un tocco sbarazzino, 

ero indecisa se confezionare dei pon pon

oppure delle frange :

alla fine ho optato per queste ultime 

Un tocco di 

"Balla coi lupi "

in effetti 

gli si addicono molto 

che ne pensate?


Per la serie

 nulla si butta

vi mostrerò 

 come ho usato  i pon pon. 

Alla prossima !


Baci a tutti 


giusi




giovedì 27 gennaio 2022

Virus


Per averti pagherei

Un milione anche più
Anche l'ultima Malboro darei
Perché tu sei
Virus, virus, virus
Un diamante per un sì
Virus, virus, virus
Per averti così
Disteso, puro, ma tu ci stai
Perché accetti e ci stai?
E così tu cadi giù
Io non ti voglio già più
Inaccessibile non sei
Non con gli dei
Tu sei senza dei


Virus, virus, virus
Quanto oro ti darei
Virus, virus, virus
Per averti così
Disteso, puro, ma tu ci stai
Perché accetti e ci stai?
Perché non ti elevi su di noi
E resti lì celeste così?
Io ti vorrei immune dal covid
Perché ti daresti anche adesso?
Virus
Per averti pagherei
Un milione anche più
Anche l'ultima Malboro darei
Perché tu sei


Virus, virus, virus
Un diamante per un sì
Virus, virus, virus
Per averti così
Disteso, puro, ma tu ci stai
Perché accetti e ci stai?
Virus, virus, virus
Quanto oro ti darei
Virus, virus, virus
Per averti così
Disteso, puro, ma tu ci stai
Perché accetti e ci stai?



Chissà se avete riconosciuto la celebre canzone 
"Oro" di Mango 
con la quale mi sono divertita in un parodia
per quelsto scialle concepito
per i regali di Natale.





Questo pattern 
dal titolo molto attuale,
è stato uno dei più
graditi  e famosi nel mondo uncinettoso;
sebbene sia stato 
creato nel 2015 ,
quindi molto prima della pandenia covid,
senza dubbio 
è stato 
uno dei più
contagiosi

Mi sono divertita anch'io ad eseguirlo :
d'effetto e  per nulla difficile

Vi lascio un caro saluto
giusi 
a presto 


venerdì 14 gennaio 2022

Milla Little mouse

 

Che nome sarà mai?

Camomilla?

A me invece 

il nome che rimbalza 

nella mente 

per

questa dolce topina

dall'aria un po' vintage e il suo giocattolo peluche

è 

Genevieve !



Che sarebbe il nostro Genoveffa 

che non risulta altrettanto bello.






La dizione francese è decisamente più allettante del nostro Genoveffa, 

nome desueto, di origine celtico-germanica, 

che significa "fanciulla di nobili origini" 

 L'onomastico si festeggia il 3 gennaio.

 Varianti del nome: Gennie, Ginevra, Genevre, Genève, Genevre.




Quindi per l'onomastico cara topina 

siamo in ritardo !!!




Amore a prima vista

per questo progetto 

della bravissima Kristel Droog 

che amo molto e seguo per la dolcezza

dei suoi manufatti 




E' piaciuta tantissimo ad una mia amica,

che l' ha voluta regalare alla sua nipotina 

Mi piacerà tantissimo ripeterla

per la gioia  di altri bimbi

e magari, guardandola negli occhietti 

una volta ultimata,

mi verrà in mente un altro nome.


Un caro abbraccio a tutti 

giusi






venerdì 7 gennaio 2022

Epifania tutte le feste si porta via

 

Buon Anno e ben ritrovati cari amici

Con questo primo post del

Nuovo Anno,

un saluto alle

Festività appena

trascorse

che mi auguro siano

state liete per tutti voi ....

Non sono riuscita ad immortalare

la Vecchina del 6 gennaio

ma vi lascio questa

bellissima storia che ho letto e

non conoscevo

e una piccola porzione

del mio alberello....





In un villaggio, non molto distante da Betlemme, viveva una giovane donna che si chiamava Befana. Non era brutta, anzi, era molto bella e aveva parecchi pretendenti.. Però aveva un pessimo caratteraccio. Era sempre pronta a criticare e a parlare male del prossimo. Cosicché non si era mai sposata, o perché non le andava bene l’uomo che di volta in volta le chiedeva di diventare sua moglie, o perché l’innamorato, dopo averla conosciuta meglio, si ritirava immediatamente. Era, infatti, molto egoista e fin da piccola non aveva mai aiutato nessuno. Era, inoltre, come ossessionata dalla pulizia. Aveva sempre in mano la scopa, e la usava così rapidamente che sembrava ci volasse sopra. La sua solitudine, man mano che passavano gli anni, la rendeva sempre più acida e cattiva, tanto che in paese avevano cominciato a soprannominarla “la strega”. Lei si arrabbiava moltissimo e diceva un sacco di parolacce. Nessuno in paese ricordava di averla mai vista sorridere. Quando non puliva la casa con la sua scopa di paglia, si sedeva e faceva la calza. Ne faceva a centinaia. Non per qualcuno, naturalmente! Le faceva per se stessa, per calmare i nervi e passare un po’ di tempo visto che nessuno del villaggio veniva mai a trovarla, né lei sarebbe mai andata a trovare nessuno. Era troppo orgogliosa per ammettere di avere bisogno di un po’ di amore ed era troppo egoista per donare un po’ del suo amore a qualcuno. E poi non si fidava di nessuno. Così passarono gli anni e la nostra Befana, a forza di essere cattiva, divenne anche brutta e sempre più odiata da tutti. Più lei si sentiva odiata da tutti, più diventava cattiva e brutta.

Aveva da poco compiuto settant’anni, quando una carovana giunse nel paese dove abitava. C’erano tanti cammelli e tante persone, più persone di quante ce ne fossero nell’intero villaggio. Curiosa com’era vide subito che c’erano tre uomini vestiti sontuosamente e, origliando, seppe che erano dei re. Re Magi, li chiamavano. Venivano dal lontano oriente, e si erano accampati nel villaggio per far riposare i cammelli e passare la notte prima di riprendere il viaggio verso Betlemme. Era la sera prima del sei gennaio. Borbottando e brontolando come al solito sulla stupidità della gente che viaggia in mezzo al deserto e disturba invece di starsene a casa sua, si era messa a fare la calza quando sentì bussare alla porta. Lo stomaco si strinse e un brivido le corse lungo la schiena. Chi poteva essere? Nessuno aveva mai bussato alla sua porta. Più per curiosità che per altro andò ad aprire. Si trovò davanti uno di quei re. Era molto bello e le fece un gran sorriso, mentre diceva: “Buonasera signora, posso entrare?”. Befana rimase come paralizzata, sorpresa da questa imprevedibile situazione e, non sapendo cosa fare, le scapparono alcune parole dalla bocca prima ancora che potesse ragionare: “Prego, si accomodi”. Il re le chiese gentilmente di poter dormire in casa sua per quella notte e Befana non ebbe né la forza né il coraggio di dirgli di no. Quell’uomo era così educato e gentile con lei che si dimenticò per un attimo del suo caratteraccio, e perfino si offrì di fargli qualcosa da mangiare. Il re le parlò del motivo per cui si erano messi in viaggio. Andavano a trovare il bambino che avrebbe salvato il mondo dall’egoismo e dalla morte. Gli portavano in dono oro, incenso e mirra. “Vuol venire anche lei con noi?”. “Io?!” rispose Befana.. “No, no, non posso”. In realtà poteva ma non voleva. Non si era mai allontanata da casa. Tuttavia era contenta che il re glielo avesse chiesto. “Vuole che portiamo al Salvatore un dono anche da parte sua?”. Questa poi… Lei regalare qualcosa a qualcuno, per di più sconosciuto. Però le sembrò di fare troppo brutta figura a dire ancora di no. E durante la notte mise una delle sue calze, una sola, dove dormiva il re magio, con un biglietto: “per Gesù”. La mattina, all’alba, finse di essere ancora addormentata e aspettò che il re magio uscisse per riprendere il suo viaggio. Era già troppo in imbarazzo per sostenere un’altra, seppur breve, conversazione. Passarono trent’anni. Befana ne aveva appena compiuti cento. Era sempre sola, ma non più cattiva. Quella visita inaspettata, la sera prima del sei gennaio, l’aveva profondamente cambiata. Anche la gente del villaggio nel frattempo aveva cominciato a bussare alla sua porta. Dapprima per sapere cosa le avesse detto il re, poi pian piano per aiutarla a fare da mangiare e a pulire casa, visto che lei aveva un tale mal di schiena che quasi non si muoveva più. E a ciascuno che veniva, Befana cominciò a regalare una calza. Erano belle le sue calze, erano fatte bene, erano calde. Befana aveva cominciato anche a sorridere quando ne regalava una, e perciò non era più così brutta, era diventata perfino simpatica. Nel frattempo dalla Galilea giungevano notizie di un certo Gesù di Nazareth, nato a Betlemme trent’anni prima, che compiva ogni genere di miracoli. Dicevano che era lui il Messia, il Salvatore. Befana capì che si trattava di quel bambino che lei non ebbe il coraggio di andare a trovare. Ogni notte, al ricordo di quella notte, il suo cuore piangeva di vergogna per il misero dono che aveva fatto portare a Gesù dal re magio: una calza vuota… una calza sola, neanche un paio! Piangeva di rimorso e di pentimento, ma questo pianto la rendeva sempre più amabile e buona. Poi giunse la notizia che Gesù era stato ucciso e che era risorto dopo tre giorni. Befana aveva allora centoetre anni. Pregava e piangeva tutte le notti, chiedendo perdono a Gesù. Desiderava più di ogni altra cosa rimediare in qualche modo al suo egoismo e alla sua cattiveria di un tempo. Desiderava tanto un’altra possibilità ma si rendeva conto che ormai era troppo tardi. Una notte Gesù risorto le apparve in sogno e le disse: “Coraggio Befana! Io ti perdono. Ti darò vita e salute ancora per molti anni. Il regalo che tu non sei venuta a portarmi quando ero bambino ora lo porterai a tutti i bambini da parte mia. Volerai da ogni capo all’altro della terra sulla tua scopa di paglia e porterai una calza piena di caramelle e di regali ad ogni bambino che a Natale avrà fatto il presepio e che, il sei gennaio, avrà messo i re magi nel presepio. Ma mi raccomando! Che il bambino sia stato anche buono, non egoista… altrimenti gli metterai del carbone dentro la calza sperando che l’anno dopo si comporti da bambino generoso”. E la Befana fece così e così ancora sta facendo per obbedire a Gesù. Durante tutto l’anno, piena di indicibile gioia, fa le calze per i bambini… ed il sei gennaio gliele porta piene di caramelle e di doni. È talmente felice che, anche il carbone, quando lo mette, è diventato dolce e buono da mangiare.
(dal web)

Davvero carina non trovate ?

Tanti cari auguri a tutti
per un Sereno 2022!!!
un abbraccio
giusi
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