sabato 14 gennaio 2017

Ispirazioni & co N:21 - Le Bassin des Nympheas





Settembre.
Le ragazze di Ispirazioni & Co propongono il tema
Monet # Fantascienza .. due temi che mi appassionano

Ma ardua l'impresa di creare un post su questi argomenti e il tempo in questo ultimo periodo, manca.
Alcuni giorni dopo sul quotidiano, mi balza all'occhio un evento ..

Le celebri Ninfee di Claude Monet (Parigi 1840 – Giverny 1926) provenienti dagli Stati Uniti,
esposte alla Fondazione Magnani Rocca- Mamiano (Pr) insieme ad altri due capolavori del pittore francese, 

Un balzo al cuore … che combinazione ….riuscirò a fare una visita...
 ma passeranno ben tre mesi.



Novembre
 ultima domenica a disposizione per me.....
a dicembre lavorerò anche nei festivi.



Giornata soleggiata, quasi estiva … 
sono emozionata arrivando al parcheggio della Fondazione, 
tutto gremito di auto e pullman.


 La Villa è immersa in un Parco stupendo ,abitato da pavoni blu e bianchi. 
Alberi maestosi si ergono a protezione del luogo, come un esercito armato.



















La bellezza abita in questi luoghi, a me fin'ora sconosciuti... 



scatto qualche foto in fretta , ma fremo all'idea di ammirare l'interno e i tesori esposti, ma il Parco è meraviglioso
e catturo più foto possibili.
Prati inglesi, alberi e cespugli, fanno venire voglia 
di correre e rotolarsi per terra.












ù














































Nelle sale a pian terreno la collezione permanente e la mostra Italia Pop: 
oggetti raffigurantI l'arte negli anni del boom .. alcuni attirano la mia attenzione
animali in plexiglass colorato,  in netto contrasto con il resto.


















































                                                                                                    

                                                                                                                                                                    




























     Poi salgo al piano superiore e mi ritrovo nella saletta 
riservata ai dipinti di Monet … 
gremita di persone … soffocante . irradiata di luce ...
Provo a scattare alcune foto, ma la calca impedisce una ripresa ottimale …


Quel dipinto è qualcosa di magnifico …
lo stagno, l'acqua stimolano inaspettate sensazioni visive.
 Forma e materia sono dissolte in ampie pennellate fuide.
 E' come affacciarsi ad una finestra, ammirare lo specchio d'acqua su cui si rifrangono
 piante ed ombre..
Le foglie sembrano galleggiare su tutto
 e colorate ninfee si aprono al bagliore della luce ...
è una musica cristallina ….
se il pittore fosse un musicista … sarebbe una melodia 



Il paesaggio, brano costante dell'intera carriera di Monet, propone un diverso modo di osservare la natura. Attraverso il lavoro en plain air, che porta l'atelier direttamente nei luoghi di studio, l'artista presegue la totale immersione fisica quanto mentale del soggetto, con l'intenzione di catturare non solo le più precise sfumature di luce e movimento, ma anche il variare delle condizioni naturali.

Se nella prima parte del suo percorso, prettamente impressionista, è l’immagine percettiva ad essere studiata nei suoi istanti effimeri, nella maturazione degli anni successivi la sua tecnica diventa più elaborata e rende visibile la durata dell’impressione. Non è quindi casuale l’approdo da parte di Monet alla fine dell’Ottocento alle famose “serie”, in cui uno stesso soggetto è ripetuto più volte in momenti o condizioni atmosferiche differenti. Lo scopo è quello di fermare il tempo, reo di nascondere il segreto dramma della fugacità delle cose, restituendo loro valore poetico.
L’inizio di questi studi ripetuti è ravvisabile nei dipinti dedicati alla stazione di Saint-Lazare a Parigi, a partire dal 1876, scenario che meglio di tutti registra, oltre alla dinamicità del contenuto, anche le trasformazioni del progresso industriale in città. È però con la serie delle Cattedrali di Rouen, a partire dal 1892, che Monet raggiunge non solo fama, ma anche significativi risultati per queste nuove indagini coloristiche.
Conferma del nuovo modo di concepire lo spazio come traccia evanescente è l’approfondimento sulle scogliere, in particolare sono le amate rocce della Normandia a rappresentare l’oggetto di un desiderio avventuroso di mutabilità.
L’opera di Monet Falaises à Pourville, soleil levant, conservata presso la Fondazione Magnani 




Rocca, appartiene proprio a una serie di cinque dipinti sul tema, eseguiti dall’artista tra gennaio e marzo 1897 e dialoga nella Sala dedicata a Monet con un dipinto del maestro francese di analogo soggetto, Falaise du Petit Ailly à Varengeville, proveniente dalla collezione Tanzi. L’alba illumina di rosa le rocce, quinte teatrali vaporose, che creano tagli asimmetrici col mare, in cui l’acqua con i suoi colori costituisce il mezzo per eccellenza riflettente su cui concentrare gli studi sulla fusione atmosferica.

In questa direzione, la serie che impegnerà il pittore nell’ultimo trentennio della sua vita, ovvero le Ninfee, rappresenta la summa di una profonda ricerca sulla rifrazione e non solo. Per meglio concentrarsi sul nuovo progetto, si sposta a vivere a Giverny, nell’alta Normandia. Qui costruisce un giardino e uno stagno, e coltiva fiori di vario tipo, comprese le ninfee, piante acquatiche che rimandano alla sua passione per l’arte giapponese.

Come nel dipinto esposto alla Fondazione, Le Bassin des Nympheas del 1904, proveniente dal Denver Art Museum, lo stagno e nuovamente l’acqua stimolano inaspettate sensazioni visive, poiché dissolvono forme e materia, di cui le ampie e aggiornate pennellate sono dimostrazione concreta.
Le Ninfee, ciclo che racconta l’ultima ossessione di Monet, si collocano a metà tra la pittura di paesaggio e una nuova pittura decorativa con aspetti artificiosi, quasi astratti, che hanno nella costruzione spaziale la loro novità. I toni cromatici, ora, non esprimono più solo le metamorfosi della luce e dei riflessi, ma sono mezzi che trascendono la realtà per creare qualcosa di completamente inedito, sovratemporale e intangibile.




Se prima i pittori Barbisonniers – quali Corot, Rousseau, Courbet – avevano scelto la foresta di Fontainebleau come rappresentazione dell’energia che promana dalla natura anche senza figure umane, con Monet si arriva alla dissoluzione della realtà nel sogno luminoso dell’arte. La luce prende il sopravvento su tutto, abbaglia lo sguardo del pittore e anche la tela sulla quale la forma si dissolve e si vaporizza fuori da ogni gerarchia tra centro e periferia. Siamo alla profezia dell’Informale. Giverny diventa la capitale morale da cui parte una lingua dell’arte che tende a una comunione panica tra l’uomo e la natura, a dissolvere i confini del soggetto e dell’oggetto e creare una emozione capace di stabilire unione e continuità, concordia e dissonanza, ma sempre sotto il segno dell’abbaglio luminoso. Si parte dunque da Monet, certamente anticipato da Turner, per approdare quattro decenni dopo a un linguaggio definito Informale in Europa e Action painting in America. L’originalità della profezia di Monet, che dissolve la forma della luce delle Ninfee nell’acqua, sta nell’aver scremato il dolore dell’informale europeo e aver catturato una felicità e un’energia vicina al vitalismo americano.
                                                                  dal web


Ritorno sui miei passi verso casa
felice 
La luce .... prende il sopravvento....
su tutto



"Fede guarda dove sono......"
"......L'hai rubato ? "
# Fantascienza


.....e ridere!!!!


un po in ritardo eh? ma ce l'ho fatta!!

il mio post per 







Buon Anno a  tutti
con affetto

giusi














27 commenti:

  1. Bello e interessante post cara Giusi, un po di poesia nelle grandi opere fa bene.
    Ciao e buon pomeriggio cara amica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Bello ritrovarti sempre ... un abbraccione anche a te e famiglia

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  2. Ciao Giusi, Buon Anno a te, come non rimanere incantati davanti alle opere di Monet, uno dei miei pittori preferiti.I suoi paesaggi, i fiori,la natura, le barche .... ogni sua pennellata arriva dritta all'anima. Abbraccio
    Gio

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    1. Cara Giò sono daccordo con te ... lo adoro tanto anch'io...infatti ho fatto i salti mortali per andare alla mostra, ho passato alcune ore bellissime... un abbraccio e tanti auguri anche a te a prest

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  3. Buon Anno anche a te carissima Giusi, sei tornata con i botti, adoro Monet!
    Un abbraccione
    Carmen

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    1. come tutte le romantiche ... un abbraccio grande cara Carmen a presto

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  4. Opere che sanno trasmettere emozioni uniche, come leggere te.
    Buon anno cara Giusi. =)
    Dani

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  5. Hi Giusi Happy 2017 to you too! You are such a beautiful poet. I can feel the light in your words even though I don't know any Italian. Thank you for these inspirational photos!

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    1. Cara Judy buon Anno anche a Te... sono veramente felice che ti sia piaciuto..... la bellezza è intorno a noi ....io purtroppo conosco solo italiano...ma riusciamo a comprenderci .. un abbraccio con affetto

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  6. Tantissimi auguri ancora cara Giusi.
    Che splendido il oarco è che splendide le opere di Monet. È uno dei miei pittori preferiti.
    I suoi quadri pura poesia. Grazie per questo post.
    Un abbraccione forte forte
    Maria

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    1. sarà perchè siamo rmantiche??? lo adoro anch'io come te e come gli altri pittori impressionisti credo sia il periodo che preferisco ...la giornata era propizia... bellissima ... un abbraccio a te e grazie della tua presenza un abbraccio grande

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  7. un post molto interessante!!!! un abbraccio e buona settimana Lory

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  8. ciao Giusi, che posto meravigliso...anche l'esterno che bello!
    come stai?
    un abbraccio grande grande...simona:)))

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  9. Cara Giusi, penso che non potevi cominciare meglio questo nuovo anno! Davvero splendide foto, cultura, arte, poesia, tutte cose che regalano grandi emozioni. Buon anno a te e a chiunque tu stringa nel cuore. Paola

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  10. Tu sei l'Emozione fatta persona! Non smetterò mai di ribadirlo...
    Buon anno ce lo siamo dette, e con il cuore. Il post è strepitoso e tu sei fantastica! senza contare che sei persino riuscita a recuperare la "puntata" di Monet che tanto non volevo perdere... Ma so che non recupererò mai :P - che Fede non legga mai quest'ultima affermazione, già la vedo ferma li con aria minacciosa e il mattarello in mano...uahauahauahauah -

    Ti abbraccio Giusi cara mia adorata <3

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    1. oggi mi sono fatta un regalo e ho pubblicato questa raccolta di foto che avevo scattato un lavoro lungo pensando a questo post ...è stato impegnativo anche perchè non sono all'eltezza nel parlare di arte non ne ho le basi ma ho descritto le mie emozioni nel guardare questi dipinti ... un abbraccio a te mia musa ..ti stringo forte

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  11. Ma tu guarda! Non mi ero accorta che avevi pubblicato!
    Sono felicissima che tu abbia ripreso.
    Bellissimo questo posto, bellissime foto. E' davvero un parco meraviglioso e poi che dire!
    Come si fa a non amare Monet?
    Ma della foto finale con le foglie, la luce, il ritornare sui passi... ne vogliamo parlare? Anche questa è arte.
    Mitica Giusi.
    Smak.

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    1. ho pubblicato questa raccolta di foto scattate a novembre ... il tempo è stato tiranno... la voglia ... poca ... ma il vostro affetto mi manca molto e questo un modo per ospitarvi nel mio cuore ...
      un saluto più che affettuoso cara amica ... ore piccole anche tu eh?

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  12. Sono rimasta solo così indietro nella lettura del tuo blog?
    Guarda, ho vergogna persino a scriverlo!
    E come da promessa, il post è stato inserito nella raccolta.
    Posso dire che me ne ero completamente scordata?
    Bellissimo resoconto, grazie!

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    Risposte
    1. non ci posso credere ... guarda ci tenevo tanto che lo leggessi la visita l'ho effettuata a 15 giorni della morte di mia madre e mi sono imposta di andarci prorio per il vostro tema di Ispirazioni ed è stato molto difficile cogliere spunti e poi scrivere il post ogni volta che guardo quelle foto non riesco a non commuovermi ... e vabbè sono fatta così...però poi ci eravamo parlate e la tua battuta mi ha fatto troppo ridere e risollevato ... l'hai rubato ?? ancora rido... un abbraccio Fede e grazie di essere passata

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    2. Ogni promessa è debito.
      Solo che questa volta mi sono proprio persa!

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Grazie del tuo graditissimo passaggio. Giusi
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